
Come vede Google la vostra pagina?
Google e gli altri motori di ricerca effettuano costantemente il crawling di Internet attraverso i loro robot, il cui compito è quello di arrivare a una pagina, mapparne il contenuto e inviare queste informazioni al database principale. Per fare ciò, Google utilizza il suo centro di database chiamato “indice”, dove poi arrivano tutte le query di ricerca e vengono generati i risultati. Questo processo continuo può essere chiamato in molti modi ed è spesso indicato come indicizzazione, crawling o meccanismo di indicizzazione. Per rendere l’intero processo il più veloce e accurato possibile, è necessario comprendere e applicare la SEO tecnica, che inizia con un audit SEO dettagliato e ha lo scopo di trovare e risolvere eventuali problemi che causano la lentezza e l’errata indicizzazione della pagina. Vediamo insieme i fattori più importanti che possono ostacolare una corretta indicizzazione.
Componenti chiave della SEO tecnica
Velocità e disponibilità
Una delle caratteristiche principali di un buon sito web è la velocità. Se una pagina impiega troppo tempo a caricarsi, l’utente perderà interesse e passerà alla concorrenza. Per questo è importante ottimizzare le dimensioni delle immagini, utilizzare un hosting veloce ed eliminare gli script non necessari. Lo strumento PageSpeed Insights di Google può essere d’aiuto analizzando le prestazioni delle pagine e fornendo consigli per migliorarle.Suggerimenti per migliorare la velocità:
- Utilizzare formati di immagine moderni come WebP, Avif
- Ottimizzare i file JavaScript e CSS
- Ridurre al minimo le richieste HTTP.
- Attivare la cache per i file statici.
Reattività mobile
Secondo Statcounter, oltre il 62% degli utenti utilizza dispositivi mobili per effettuare ricerche su Internet. Se il vostro sito non è mobile responsive, rischiate di posizionarvi più in basso nei risultati di ricerca. È possibile testare l’ottimizzazione per i dispositivi mobili utilizzando Lighthouse o direttamente sul proprio dispositivo mobile.

Source: gs.statcounter.com
Indicizzazione, robots.txt e sitemap.xml
Affinché il vostro sito sia indicizzato correttamente, è fondamentale che i motori di ricerca lo trovino e ne comprendano il contenuto. Google Search Console è lo strumento perfetto per aiutarvi a identificare i problemi di indicizzazione. Google Search Console categorizza tutte le pagine con problemi di indicizzazione in diversi gruppi in base ai motivi della mancata indicizzazione. I problemi di mancata indicizzazione possono essere diversi e richiedono un’attenzione particolare.
Gli elementi chiave dell’ottimizzazione per i motori di ricerca includono i file robots.txt e sitemap.xml. Il file robots.txt serve a guidare i robot di ricerca su quali pagine devono o non devono accedere, contribuendo a ottimizzare il crawling del web.
🌐Una sitemap(sitemap XML) è un file che fornisce ai motori di ricerca un elenco di URL sul web, facilitando la loro scoperta e aumentando le possibilità di indicizzare più rapidamente le pagine importanti. Entrambi gli elementi sono strumenti utili per i bot di Google.
Cosa può impedire l’indicizzazione?
- Un robots.txt impostato in modo errato può contenere regole che vietano ai motori di ricerca di indicizzare alcune pagine
- Il file sitemap.xml è mancante o non aggiornato.
- L’uso del meta tag “noindex” nell’intestazione di una pagina HTML indica ai motori di ricerca di non indicizzare la pagina.
- Cattiva o assente canonizzazione
- La struttura delle pagine web e la lentezza di caricamento ostacolano l’indicizzazione.
- I contenuti duplicati e gli articoli di scarsa qualità possono influire sull’indicizzazione.
- Indisponibilità della pagina: se una pagina non è temporaneamente disponibile (ad esempio, a causa di un crash del server), i motori di ricerca non possono indicizzarla.
- Collegamenti interni scarsi o insufficienti possono limitare l’indicizzazione dei contenuti di una pagina

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Dati strutturati e hreflang
I dati strutturati aiutano i motori di ricerca a comprendere meglio il contenuto della pagina. Implementando i tag Schema.org , è possibile ottenere risultati di ricerca più ricchi, ad esempio con recensioni, valutazioni o FAQ.Suggerimenti per l’implementazione dei dati strutturati:
- Utilizzare strumenti come Google Rich Results Test per verificare l’accuratezza dei tag.
- Aggiungere informazioni pertinenti (ad esempio, recensioni di prodotti, ricette, eventi).
- Convalidare il codice utilizzando Schema Markup Validator.
L‘attributohreflang è necessario per i siti con contenuti multilingue. Aiuta Google a visualizzare agli utenti la versione linguistica corretta della pagina, in base alla loro lingua preferita.Regole importanti per hreflang:
- Definire un hreflang per ogni versione linguistica.
- Utilizzarlo nelle intestazioni HTML, nelle sitemap XML o nelle intestazioni HTTP.
- Assicurarsi che le versioni linguistiche abbiano un riferimento incrociato
Struttura degli URL e reindirizzamenti
I siti devono avere una struttura URL chiara, logica e comprensibile, che aiuti i motori di ricerca e gli utenti a capire facilmente il contenuto del sito. Gli URL brevi, descrittivi e ricchi di parole chiave sono migliori per la SEO perché facilitano l’indicizzazione e aumentano la probabilità di fare clic nei risultati di ricerca.URL corretto: www.myweb.com/chocolate-cake
URL scorretto: www.myweb.com/?p=12345

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Suggerimenti per URL corretti:
- Utilizzare URL brevi e concisi
- Evitare parametri non necessari nell’URL
- Assicurarsi che nell’URL vengano utilizzate parole chiave.
Se l’URL della pagina cambia, è importante utilizzare un reindirizzamento 301 per preservare il valore SEO e indirizzare i visitatori alla nuova versione della pagina senza perdere posizioni nei motori di ricerca. I reindirizzamenti impostati correttamente aiutano a prevenire gli errori 404 e a migliorare l’esperienza dell’utente.
Tuttavia, con i reindirizzamenti interni, bisogna fare attenzione a quanto possano rallentare i tempi di caricamento della pagina e spendere inutilmente il budget di Google per il crawling.
Pertanto, dovrebbero essere usati il meno possibile o evitati a favore della modifica del prelink a una pagina che ha un codice di stato 200.
Errori 404 e loro risoluzione
Un errore404 (Not Found) significa che la pagina richiesta non esiste, il che può verificarsi quando la si cancella o si modifica l’URL in modo errato. Se si verifica sul vostro sito, è importante risolverlo correttamente per ridurre l’impatto negativo sulla SEO e sull’esperienza dell’utente.

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Come risolvere gli errori 404?
Utilizzate Google Search Console o Screaming Frogper vedere quali pagine restituiscono un codice di stato 404. Se ve ne sono, utilizzate un reindirizzamento 301. Se esiste una pagina pertinente con contenuti simili, utilizzate un reindirizzamento 301 per reindirizzare il vecchio URL in modo che sia gli utenti che Google possano trovare l’alternativa corretta. Un’altra soluzione è quella di creare una pagina di errore 404 personalizzata in cui aggiungere link utili, navigazione o ricerca, in modo che i visitatori non si perdano e possano proseguire verso altre pagine. Monitorate gli errori in Google Search Console: monitorate regolarmente il rapporto di indicizzazione per sapere quali pagine restituiscono 404, in modo da poterle correggere o reindirizzare. Non tutti i 404 sono un problema! Se si tratta di una pagina che non ha più contenuti rilevanti, un reindirizzamento potrebbe non essere necessario. L’importante è eliminare gli errori 404 dalle pagine importanti o visitate di frequente.
Sicurezza e HTTPS
Google pone molta enfasi sulla sicurezza. I siti che non utilizzano il protocollo sicuro HTTPS possono essere penalizzati. Se non siete sicuri che il vostro sito sia sicuro, guardate la barra degli indirizzi del vostro browser: se vedete un “lucchetto”, tutto è a posto. Esistono anche diversi strumenti online che verificano la sicurezza del protocollo.
💡 Qualcosa dalla pratica
Quando un sito web viene perso dalla ricerca
Un giorno, un signore (ora cliente) mi ha chiamato per sapere se potevo dare un’occhiata al suo sito perché stava scomparendo dalle ricerche su Google. Una volta c’è e una volta no, e probabilmente stava perdendo potenziali clienti. Abbiamo convenuto che l’indicizzazione di Google era un pasticcio e che questo era il posto giusto per una revisione tecnica.
E la ragione del problema? Pochi si rendono conto che un dominio ha sempre quattro varianti (copie), ovverohttp://domain.com, http://www.domain.com, https://domain.com, https://www.domain.com.
Tutte queste varianti devono essere reindirizzate in modo che il dominio risultante sia l’unico con https://-withil cosiddetto certificato di sicurezza. Il sito web in questione non aveva impostato il reindirizzamento corretto (da http://) e per Google era un sito duplicato e senza certificato di sicurezza. Google ha dapprima indicizzato entrambe le versioni e successivamente ha segnalato quella non protetta (http://) come difettosa e ha interrotto la visualizzazione dell’intera pagina. Dopo aver implementato un reindirizzamento corretto e una nuova indicizzazione, la situazione è stata corretta e il sito è tornato a essere ricercato.

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Quando un audit tecnico rivela un problema nascosto: il caso di un attacco di search spam
Le verifiche tecniche SEO sono spesso come un lavoro investigativo: più si scava nei dati, più problemi nascosti si possono scoprire. Un caso interessante che ho affrontato di recente è la prova che non tutti gli errori 404 sono innocui.
Tutto è iniziato con una routine: stavo esaminando Google Search Console e ho notato un aumento del numero di errori 404. A prima vista, nulla di insolito, ma quando ho approfondito, lo “schema” era chiaro. La maggior parte di questi errori era associata a URL che sembravano risultati di ricerca sul Web. L’aspetto ancora più sospetto è che il testo dell’URL era in cinese.
Mi sono messo ad analizzarlo ed è apparso subito evidente che non si trattava di un normale comportamento dell’utente. Un bot di spam inviava regolarmente richieste di ricerca automatiche, generando pagine inesistenti che venivano poi registrate come errori 404 in GSC. L’obiettivo era chiaro: inondare il web di richieste false, con conseguente aumento del carico del server, spreco di budget per il crawl di Google e degrado delle prestazioni del sito. Poiché il sito funzionava su un server Apache, la soluzione a questo problema è stata quella di modificare il file .htaccess. Questo caso mi ha convinto ancora una volta che i componenti della revisione SEO non riguardano solo l’ottimizzazione per i motori di ricerca, ma anche la protezione del sito web da minacce indesiderate. Anche un piccolo attacco di spam può causare seri problemi, dal carico inutile sul server all’abbassamento del posizionamento del sito su Google. LaSEO tecnica non è una cosa da fare una volta sola, ma un processo continuo che aiuta a rilevare gli errori non solo sui nuovi siti, ma anche su quelli già affermati che stanno gradualmente perdendo visibilità. Che si tratti di cambiamenti negli algoritmi dei motori di ricerca, di nuovi requisiti tecnici o di aspettative crescenti da parte degli utenti, una verifica regolare della SEO tecnica è essenziale.
Ottimizzazione SEO tecnica: Lista di controllo SEO per la verifica del sito
- Verificare l’uso corretto dei meta robot (index, follow/noindex, nofollow).
- Verificare l’indicizzazione della pagina in Google Search Console
- Verificare che il file robots.txt non blocchi i motori di ricerca e che sia impostato il percorso di sitemap.xml.
- Assicurarsi che sitemap.xml sia aggiornato e inviato correttamente a GSC.
- Misurare la velocità della pagina utilizzando Google PageSpeed Insights e GTMatrix
- Verificare il design reattivo (Google Mobile-Friendly Test)
- Verificare se il sito è protetto da HTTPS
- Verificare la presenza di errori 404 e correggere i reindirizzamenti
- Verificare la presenza di errori 404 e reindirizzare (301), se necessario, per eliminare gli URL duplicati (tag canonici).
- Verifica dei codici di stato (200, 301, 302, 404, 500) con Screaming Frog
- Implementare i dati strutturati (Schema.org) per una migliore visibilità
- Impostare gli attributi hreflang corretti per i siti multilingue.
- Controllare il linking interno e la gerarchia delle pagine. Le pagine più importanti del sito sono le più veloci da rintracciare?
- Assicurarsi che gli URL siano SEO-friendly (brevi e descrittivi).
Seguire questa lista di controllo vi consentirà di controllare meglio gli aspetti tecnici del vostro sito web e di garantire che non solo sia visibile ai motori di ricerca, ma anche efficace per gli utenti. Un controllo regolare e l’ottimizzazione tecnica della SEO sono fondamentali per il successo a lungo termine di un sito.

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Domande frequenti
Perché la SEO tecnica è importante?
La SEO tecnica è essenziale per il successo di un sito web. Senza di essa, un sito, anche con contenuti di qualità, può rimanere quasi invisibile ai motori di ricerca. Cosa significa? Traffico ridotto e peggiori posizioni nei risultati di ricerca.
Elementi chiave come la velocità di caricamento, l’adattabilità ai dispositivi mobili, i reindirizzamenti corretti, l’indicizzabilità e la sicurezza (HTTPS) influiscono direttamente sulla percezione del sito da parte dei motori di ricerca e degli utenti. Inoltre, la SEO tecnica aiuta a prevenire problemi come contenuti duplicati, collegamenti errati o errori tecnici che possono degradare le prestazioni del sito.
Quando la SEO tecnica è impostata correttamente, il sito non solo è veloce e sicuro, ma anche ben strutturato, il che porta a un aumento del traffico organico e a migliori tassi di conversione.
Qual è la differenza tra SEO tecnica e SEO onpage?
La SEO tecnica e la SEO on-page vanno di pari passo, ma ciascuna ha un ruolo da svolgere. La SEO tecnica assicura che il sito web sia leggibile e accessibile ai motori di ricerca. Si occupa di indicizzazione, velocità di caricamento, struttura delle pagine, reindirizzamenti, HTTPS e compatibilità con i dispositivi mobili. Senza di essa, anche i migliori contenuti potrebbero andare persi perché i motori di ricerca semplicemente non li “vedrebbero”.
La SEO on-page, invece, si concentra sui contenuti e sulla loro ottimizzazione. Si tratta di lavorare su titoli, meta-descrizioni, parole chiave, link interni e qualità del testo. Questo aiuta i motori di ricerca a capire di cosa parla la pagina e a chi si rivolge.
Richiede una codifica SEO tecnica?
La SEO tecnica non richiede sempre la programmazione, ma una conoscenza di base di HTML, CSS, JavaScript e delle impostazioni del server è un enorme vantaggio. Molte operazioni, come l’ottimizzazione della velocità delle pagine, l’impostazione dei reindirizzamenti (301, 302), l’aggiunta di dati strutturati o la configurazione di file come robots.txt e sitemap.xml, richiedono spesso un intervento sul codice.
Come si esegue una verifica tecnica del sito SEO?
Iniziamo controllando se il sito ha Search Console per Google e Webmaster Tools per Bing. In caso contrario, li creiamo e attendiamo che vengano raccolti i dati. Se invece esistono già, ne chiediamo l’accesso per poter analizzare i dati necessari per l’audit.
Successivamente, utilizziamo Screaming Frog per eseguire il crawling dell’intero sito e scoprirne la struttura, gli URL, i reindirizzamenti e altri aspetti tecnici. Infine, testiamo la velocità di caricamento delle pagine tramite PageSpeed Insights per identificare i problemi di performance.
Dividiamo l’audit stesso in diversi capitoli, in cui affrontiamo questioni specifiche che vanno dall’indicizzazione e dalla velocità ai dati strutturati e alla sicurezza. Per ogni problema, aggiungiamo suggerimenti per le soluzioni, in modo che il cliente possa incorporare le modifiche nel modo più semplice possibile.
Il risultato è un documento chiaro che specifica chiaramente le modifiche necessarie e consigliate al sito.
La velocità della pagina è SEO tecnica?
La velocità della pagina è un fattore chiave della SEO tecnica, che influisce non solo sul posizionamento nei motori di ricerca ma anche sull’esperienza dell’utente. Da anni Google utilizza la velocità come uno dei fattori di ranking e i siti lenti possono perdere non solo visitatori ma anche conversioni.
L’ottimizzazione della velocità comporta diverse fasi: riduzione al minimo delle dimensioni dei file (CSS, JavaScript, immagini), caching efficiente, sfruttamento dei CDN, ottimizzazione della risposta del server e rimozione dei JavaScript bloccanti. I siti lenti non solo aumentano la frequenza di rimbalzo, ma possono anche limitare l’indicizzazione a causa di un budget di crawl inferiore.