
Il termine “recommerce” include anche la riparazione, la ristrutturazione, il rinnovamento o il noleggio di beni di consumo. Si stima che il suo valore sarà di 120 miliardi di euro entro il 2025. Anche grandi operatori come Amazon sono saliti sul carro dell’usato e la cosa sta dando i suoi frutti: l’anno scorso hanno realizzato vendite miliardarie.Secondo uno studio di Cross-Border Commerce Europe in collaborazione con FedEx Express e Poste Italiane, il recommerce è destinato a decollare. Nel 2022/23, il mercato europeo del recommerce avrà un valore di 94 miliardi di euro. Attualmente rappresenta il 12,3% del mercato totale del commercio elettronico europeo. Si prevede che nei prossimi tre anni raggiungerà il 14%.

Source: Cbcommerce.eu
Al pubblico piacciono i prodotti di seconda mano
L’indagine mostra che l’85% degli acquirenti ha acquistato o venduto prodotti di seconda mano nell’ultimo anno, e il 27% lo ha fatto per la prima volta. Fino al 75% delle transazioni di commercio elettronico riguarda categorie diverse dall’abbigliamento. Queste includono elettronica, mobili, articoli per la casa e sportivi, libri, attrezzature per esterni e automobili. Il 76% degli acquirenti ritiene che lo stigma associato all’acquisto di seconda mano sia diminuito. In una recente indagine sul mercato britannico, è emerso che le ragioni ambientali ed economiche favoriscono l’aumento delle vendite di prodotti di seconda mano. Più della metà(55%) degli acquirenti ha ammesso di comprare prodotti usati per via del prezzo più basso. Solo l’8% ha citato la sostenibilità come motivo di acquisto.