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La minaccia nascosta dell’e-commerce: il 44% dei resi non viene mai rivenduto

La questione dei resi dei prodotti è stata discussa per un po' di tempo. Dopo la pubblicazione di uno studio della regione DACH, possiamo aspettarci che l'argomento riemerga. Sono in gioco due beni preziosi: l'ecologia e il denaro.

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La minaccia nascosta dell’e-commerce: il 44% dei resi non viene mai rivenduto
Fonte: Depositphotos

Attualmente, quasi tutte le categorie di prodotti vengono ordinate online e si prevede che il mercato globale dell’e-commerce raggiungerà i 10 trilioni di dollari entro il 2030. Sebbene si presuma che lo shopping online abbia un’impronta di carbonio inferiore rispetto alla vendita al dettaglio tradizionale, ciò vale solo se la merce non viene restituita. L’impatto ecologico cambia drasticamente quando gli articoli vengono rispediti, come riportato da Die Presse.

I resi rappresentano una sfida significativa per il settore dell’e-commerce, soprattutto per quanto riguarda l’impatto ambientale, sottolinea un team di ricerca internazionale dell’Università Ben-Gurion del Negev.

La restituzione della merce è una parte comune dello shopping online, con un tasso medio di reso che raggiunge il 20-30%, molto più alto rispetto ai negozi fisici (10%). Il problema è particolarmente grave con i vestiti, che vengono restituiti perché non vanno bene o non soddisfano le aspettative.

Lo studio sottolinea che molti consumatori non sono consapevoli del fatto che gli articoli restituiti non tornano automaticamente in vendita. Invece, questi prodotti sono sottoposti a un rigoroso processo di smistamento, controllo e spesso pulizia, riparazione e riconfezionamento. I costi associati a questo processo a volte possono superare il valore di vendita del prodotto.

Di conseguenza, molti prodotti restituiti vengono venduti con uno sconto, gettati via o addirittura distrutti senza mai essere utilizzati.

I ricercatori hanno quantificato questo problema utilizzando un ampio database di 630.000 capi di abbigliamento restituiti nell’UE nel 2021. Hanno scoperto che con le attuali pratiche di gestione dei resi, il 44% delle merci restituite non raggiunge mai un secondo cliente. Di questi, la metà viene riciclata, un quarto finisce in discarica, un settimo viene incenerito e il resto viene perso da qualche parte lungo il percorso.

Le conseguenze ecologiche di questi articoli scartati inutilizzati sono significative, poiché le risorse consumate e i gas serra emessi durante la loro produzione vengono sprecati. Si stima che le emissioni associate alla gestione dei resi siano da 4 a 16 volte inferiori a quelle derivanti dalla produzione di questi prodotti. I ricercatori suggeriscono che processi di gestione dei resi più efficienti potrebbero dimezzare gli sprechi derivanti dalle merci restituite.

Cosa possono fare gli e-shop per ridurre il volume della merce restituita? Migliorare la gestione dei resi e aumentare la consapevolezza sull’impatto ambientale sembrano essere le soluzioni. Adottando processi più efficienti, l’industria può ridurre la propria impronta ecologica e affrontare uno dei significativi costi nascosti dello shopping online.

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