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Nuovi dati: Un terzo degli acquirenti abbandona dopo una cattiva esperienza di ricerca

Un cliente arriva sul vostro e-shop. Sa cosa sta cercando, digita la prima parola nella ricerca e non trova nulla. Non ci sono risultati, né alternative, né assistenza. Pochi secondi dopo, il cliente sta già acquistando altrove. Sebbene la ricerca sul sito web possa sembrare un dettaglio tecnico, in pratica svolge un ruolo fondamentale nel processo decisionale dei clienti. Se non funziona bene, si perdono vendite. I dati dimostrano che fino a un terzo dei visitatori abbandona il sito subito dopo una ricerca non andata a buon fine. Per gli e-shop è quindi importante percepire la ricerca non solo come una funzione tecnica, ma come parte del processo decisionale di acquisto.

Veronika Slezáková Veronika Slezáková
Editor in Chief @ Ecommerce Bridge, Ecommerce Bridge
Questo articolo è stato tradotto per voi dall intelligenza artificiale
Nuovi dati: Un terzo degli acquirenti abbandona dopo una cattiva esperienza di ricerca
Fonte: ChatGPT

I clienti che utilizzano la ricerca sono pronti ad acquistare. Sanno cosa vogliono e vogliono trovarlo rapidamente. Secondo l’analisi di Luigi’s Box, la probabilità di conversione dopo l’uso della ricerca è fino al 44% più alta rispetto alla normale navigazione nella categoria. In alcuni segmenti, come i libri o gli e-shop B2B, la ricerca rappresenta fino al 90% delle vendite totali. Ciò è dovuto principalmente al fatto che i clienti cercano spesso titoli specifici.

Books & Games lead at 25%, Pharma at 20%. Fashion/Luxury only 9%. Specific products = more search usage than browsable items.

Source: luigisbox.com

Meno ricerche su mobile

Sebbene lo shopping da mobile sia molto diffuso, in alcune aree è in ritardo. Non perché i clienti non vogliano farlo, ma perché la stessa UX spesso lo rende difficile. La barra di ricerca spesso non è visibile, mancano i suggerimenti predittivi o la pagina dei risultati è poco leggibile. Eppure si tratta di semplici aggiustamenti: una lente d’ingrandimento sempre visibile, il caricamento istantaneo dei risultati a partire dal primo carattere o la possibilità di inserimento vocale. Si tratta di elementi che possono aumentare significativamente il coinvolgimento e le conversioni da mobile.

Desktop search higher in most categories. Books & Games: 28% desktop vs 22% mobile. Mobile search lower due to UX issues mentioned in article.

Source: luigisbox.com

La ricerca predittiva ha senso?

I dati dimostrano che gli utenti che utilizzano il completamento automatico durante la ricerca completano gli acquisti più spesso di quelli che lo ignorano. Ecco perché è bene percepirlo come uno strumento di navigazione attivo sull’e-shop. Il suo vantaggio non sta solo nel ridurre i tempi di digitazione. Aiuta gli utenti ad assicurarsi di essere sulla strada giusta. Inoltre, aumenta la possibilità di trovare un prodotto specifico. Una buona soluzione dovrebbe gestire input più complessi: gestire query incomplete, codici di prodotto o nomi diversi, offrendo al contempo categorie, marchi e articoli specifici, il tutto in tempo reale durante la digitazione.

Ciò che un cliente non trova, non lo compra

Quando un cliente inserisce una domanda specifica nella ricerca e non ottiene alcun risultato, si verifica un momento di frustrazione e spesso un motivo per abbandonare immediatamente il sito. I dati mostrano che fino al 9% delle ricerche si conclude senza risultati, con una percentuale ancora più alta in alcuni segmenti come i ricambi. Non sempre il problema è la mancanza del prodotto nell’offerta. Spesso basta una piccola differenza di notazione: un diverso formato di codice, un refuso, un’espressione colloquiale o una diversa declinazione. Se il motore di ricerca non è in grado di riconoscere queste differenze e di offrire un’alternativa, si verifica un’inutile perdita di visitatori e di ordini.

Fino a un terzo dei clienti abbandona subito dopo una ricerca infruttuosa, senza fare un altro tentativo. Anche quando il prodotto è effettivamente disponibile in magazzino, non ci si è “capiti” con l’utente.

L’ordine è importante. E la prima pagina

Vale la stessa regola di Google: se il vostro prodotto non è nella prima pagina, è come se non esistesse. Fino all’89% dei clienti non guarda mai la pagina successiva dei risultati. È essenziale un posizionamento ottimizzato che tenga conto del comportamento dei clienti, dei margini del prodotto o della popolarità. I risultati dovrebbero anche mostrare il prezzo, la disponibilità e i dati rilevanti direttamente nell’anteprima.Un altro tema è quello dei filtri. I clienti spesso li ignorano perché sono troppo generici o non li vedono affatto. I filtri dinamici che cambiano in base al tipo di richiesta (ad esempio, la diagonale per i televisori, il tipo di connessione per le cuffie) aiutano i clienti a trovare più velocemente ciò di cui hanno bisogno ed eliminano i punti di attrito nel processo di acquisto.

La ricerca negli e-shop come parte del processo di acquisto

La ricerca è una delle parti più sottovalutate di un e-shop, eppure ha un impatto diretto su conversioni, soddisfazione e vendite. Che si tratti della qualità dei suggerimenti, della capacità di gestire query imprecise o della corretta classificazione dei risultati… ogni dettaglio determina il completamento dell’acquisto da parte del cliente.

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Veronika Slezáková
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