
La stretta di mano sui contenuti
Per la Gen Z, un meme ben fatto ha un impatto maggiore di qualsiasi saluto. Ben il 67% di questi giovani è impegnato a condividere i contenuti video di Meta con la propria cerchia ristretta, trasformando ciò che i marketer potrebbero considerare “contenuto” in qualcosa di molto più intimo: regali digitali che dicono “ti sto pensando” senza dirlo davvero.
Come dice Lucca dagli Stati Uniti, “scorro i Reel e poi li invio ai miei amici e poi li commentiamo”.
È
il loro linguaggio dell’amore, chiaro e semplice.
Ciò che è particolarmente affascinante è il modo in cui chattano con la stessa persona su più piattaforme. Un attimo prima stanno parlando di filosofia su WhatsApp, l’attimo dopo si scambiano consigli musicali su Instagram, sempre con lo stesso amico!

Source: Facebook.com/business/news
Micro-contenuti: Piccoli e su misura
I giorni in cui si guardavano gli stessi programmi televisivi o si seguivano le stesse celebrità sono ormai lontani. La generazione Z ha riscritto le regole, con il 63% che cura attivamente i propri feed sui social media, assicurandosi di vedere solo contenuti in linea con i propri interessi individuali. Questi brevi video non sono solo intrattenimento: sono manuali di vita. Che siano a caccia di ispirazione per la cena o per capire come investire il loro primo stipendio, l’81% degli utenti di Instagram si rivolge alla piattaforma non solo per farsi due risate, ma anche per un autentico miglioramento personale.
“Voglio sentire i creatori che aggiungono davvero qualcosa alla mia vita”, spiega Max, andando dritto al sodo. Ed ecco il bello: il 71% non ha nemmeno bisogno di seguire questi creatori per apprezzare i loro contenuti. Nell’era degli algoritmi, la rilevanza vince sempre sulla fedeltà.
Il carrello sempre aperto
Esiste una chiara distinzione tra lo scrolling e lo shopping? Per la Gen Z, il confine è quasi invisibile. Il 78% scopre nuovi prodotti attraverso i contenuti video quando meno se lo aspetta. Per i marchi che vogliono fare colpo, la perseveranza paga. Circa il 67% dichiara di essere più propenso a indagare su un marchio dopo averlo visto comparire più volte.

Source: Facebook.com/business/news
Sbloccare la Gen Z: il risultato
Se c’è una cosa che abbiamo imparato da questa storia è che la generazione riscrive le regole; entrare in contatto con la Gen Z non è una scienza missilistica, ma richiede di buttare via il vecchio libro delle regole. Abbandonate il linguaggio aziendale, abbracciate la diversità autentica e comprendete che nel loro mondo ogni scroll può portare a un acquisto se giocate bene le vostre carte.