
Mentre i Millennial e la Generazione Z sono cresciuti con l’avvento di Internet e degli smartphone, la Gen Alpha è nata direttamente in questo mondo. Sono bambini cresciuti su YouTube, TikTok e in famiglie in cui la tecnologia è data per scontata. Hanno genitori millennial che offrono loro un alto grado di autonomia e li coinvolgono nelle decisioni quotidiane. Rifiutano le etichette, combinano il fisico con il digitale e, sebbene siano ancora molto giovani, hanno già atteggiamenti, abitudini e aspettative ben definite. Non vogliono solo giocare,vogliono decidere, creare ed essere visti. I dati su cui si basa questo articolo provengono da una ricerca dell’agenzia Razorfish in collaborazione con GWI. L’indagine è stata condotta negli Stati Uniti su un campione di 2.310 bambini di età compresa tra i 9 e i 13 anni nei mesi di ottobre e novembre 2024. La ricerca utilizza metodi quantitativi a questionario e offre uno sguardo dettagliato sui valori, i comportamenti e le preferenze di consumo della Generazione Alpha. Sebbene si tratti di un contesto americano, molte osservazioni sono applicabili anche all’ambiente europeo, soprattutto se si seguono le tendenze globali che influenzano anche il comportamento digitale dei giovani clienti della nostra regione.
Sono piccoli ma esigenti. E vogliono decidere
Dimenticate che i bambini sono solo destinatari passivi di pubblicità. La Gen Alpha partecipa attivamente alle decisioni sui principali acquisti. Ad esempio, il 61% di loro ha l’ultima parola nella scelta dell’auto di famiglia. E non solo vogliono influenzare, ma anche condividere il loro “know-how”: per esempio, il 73% dei bambini che usano più di tre prodotti cosmetici vuole insegnare ai genitori la loro routine di cura della pelle.
Fisico o digitale? Entrambi i mondi sono uguali
Paradossalmente, la generazione Alpha apprezza molto le esperienze offline, anche se cresce con il cellulare in mano. Più di due terzi preferiscono cenare con la famiglia piuttosto che scorrere i social media. Il 66% preferisce spendere soldi per un prodotto fisico piuttosto che per uno puramente digitale. Per gli e-shop, questo significa che anche la comunicazione digitale deve creare un ponte con il mondo reale, ad esempio attraverso eventi, pop-up o campagne di esperienze IRL.
Bellezza e status: Più che un semplice divertimento
I cosmetici e la moda sono questioni di prestigio per la Gen Alpha. 1 su 3 possiede più di tre prodotti cosmetici e fino al 68% dei bambini possiede almeno un prodotto di lusso all’età di dieci anni. Tuttavia, non si tratta solo di marchi, ma anche di identità visiva, che costruiscono attraverso i social media. Quasi tre quarti dei bambini seguono contenuti di bellezza e un terzo crea i propri video del tipo “Preparati con me”. Più di un terzo dei bambini della Gen Alpha attribuisce maggiore importanza al proprio aspetto online che nella vita reale. LaGen Alpha non accetta le cose così come sono. Si sforzano, si adeguano, si adattano, dalla scelta dei cosmetici al modo in cui vogliono pagare. Il 40% di loro preferisce i contanti alle carte. Invece della fedeltà al marchio, cercano la variabilità e la possibilità di fare le cose a modo loro. Non vedono la personalizzazione come un vantaggio, ma come uno standard. I marchi che offrono loro la possibilità di partecipare alla creazione del prodotto finale avranno un chiaro vantaggio.

Source: Razorfish
Consapevolezza sociale? Non come ci si potrebbe aspettare
La generazione Alpha abbraccia valori come l’inclusività e la diversità. Fino all’80% dei bambini usa filtri per alterare il proprio aspetto, eppure si aspettano che i media ritraggano diversi tipi di corpo. Tuttavia, le questioni ecologiche rimangono piuttosto ai margini. Solo il 38% dei bambini pagherebbe un extra per un prodotto sostenibile. Sebbene possa sembrare un numero basso, nel contesto della loro età, si tratta di una percentuale relativamente alta, soprattutto per i bambini che non hanno un reddito ma che già oggi influenzano il comportamento di acquisto della loro famiglia. Rispetto alla Generazione Z, che cita più spesso la sostenibilità come priorità, si tratta comunque di una differenza notevole. Per i marchi, questo è un segnale che se vogliono coinvolgere la Gen. Alpha nella sostenibilità, devono usare un linguaggio diverso: non moralismi, ma design, status e giocosità.
Cosa trarre da questo dato se si vende online?
- I Gen Alpha non sono clienti futuri: fanno già parte del processo di acquisto. Dai generi alimentari alle automobili ai cosmetici, hanno una voce che viene ascoltata.
- Il mondo digitale deve avere una portata offline. Anche se vivono online, desiderano esperienze fisiche e interazioni sociali.
- Dimenticate le categorie “per ragazzi” e “per ragazze”. La cura della pelle, la moda e la tecnologia sono per tutti, indipendentemente dal sesso.
- La personalizzazione non è un vantaggio, ma uno standard. Dal packaging ai configuratori, vogliono creare il prodotto a modo loro.
- Il tema della sostenibilità non li interessa se non è cool. Costruiscono un senso di responsabilità attraverso lo stile e l’espressione di sé, non attraverso i fatti.
Per i marchi di e-commerce che vogliono essere all’avanguardia, è ora essenziale pensare come la Gen Alpha. Non perché sono i figli dei vostri clienti, ma perché sono già clienti a loro volta.